“Le due forze motrici della nostra vita sono: la paura e l’amore. La paura ci protegge e l’amore crea e sviluppa la nostra vita. Come possiamo far diventare la paura un dono?”
La domanda è interessante ed aiuta a capire come la paura possa essere una leva che ci sprona verso gli altri e non ci paralizzi e ci chiuda in noi stessi.
“La paura come dono”, in libreria in questi giorni, Edizioni San Paolo, l’autore Salvo Noè psicologo, psicoterapeuta e mediatore, cerca di spiegare perché la paura può essere vista come dono e affronta questo tema con un dialogo con Papa Francesco.
La paura nel suo significato è uno stato emotivo di repulsione, di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo, ma l’autore nel volume affronta la paura da un lato diverso da quello a cui siamo abituati a percepire tale emozione.
A volte le paure possono essere dei ponti che possono liberarci fino a raggiungere la voglia di vivere e non invece a costruire dei muri.
Il libro è suddiviso in quattro parti: la prima è un dialogo che l’autore ha avuto con Papa Francesco proprio sul tema della paura; la seconda parte affronta le paure e le loro origini; la terza parte è dedicata ad affrontarle e superarle; la quarta parte sono una serie di domande e riflessioni raccolte durante gli incontri che l’autore ha tenuto su questo tema.
Molto spesso le nostre frasi iniziano con “Ho paura che…”; oppure spesso pensiamo “Non dovrei avere paura” o “sono un debole se ho paura”, spesso tendiamo a considerare questo stato emotivo come una emozione negativa o di cui ci si deve vergognare.
La paura è uno dei sentimenti più antichi del genere umano e ha permesso agli uomini di sopravvivere riuscendo a riconoscere i pericoli che ci circondano. Più che un freno è stata una spinta che ha permesso di evolverci.
La paura di attacco da parte di estranei può tradursi nell’intento di difendere il territorio, ricercare l’unione con i vicini, la paura dell’uomo verso i predatori lo ha spinto ad evitare gli animali e il buio e di creare aggregazione per superare i momenti difficili.
Questo libro mette in evidenza due emozioni che possono considerarsi opposte la paura e l’amore.
La prima ci protegge la seconda sviluppa la nostra vita.
Dobbiamo capire e avere consapevolezza che esiste una paura buona che è un atto di amore e di protezione, ad esempio la mamma che protegge e culla il suo bambino, mentre la paura fobica ci spinge a bloccarci.
Il libro è impreziosito dal dialogo che Salvo Noè, l’autore ha tenuto con Papa Bergoglio sul tema della paura. Tra le tante domande rivolte a sua Santità una frase colpisce l’attenzione del lettore “la paura può essere anche una compagnia di buon senso”.
Significa che se si diventa schiavi della paura ciò è un limite perché è come se si andasse contro un muro, invece se la paura che provo ne capisco il messaggio e l’entità può essere per me un aiuto. La paura eccessiva fa solo male e indebolisce l’uomo e tiene l’anima come se fosse prigioniera in un carcere, impedendo di guardare avanti e di creare qualcosa di buono.
Un libro che attraverso un sentimento che spesso rileghiamo tra quelli negativi può essere lo stimolo per spingerci a fare tante cose nella vita, spronandoci a superare i nostri limiti senza eccedere.
In questi tempi colpiti dalla crisi economica, dalla guerra, c’è anche la paura di invecchiare, del terrorismo temiamo il futuro.
Quest’ultimo è divenuto una minaccia e non lo consideriamo più una risorsa e creiamo intorno a noi solo ostacoli e muri, invece, da qui che può nascere la speranza la voglia di creare quei ponti che ci aiutano a superare la solitudine, il dolore e la paura.
Ecco perché la paura può essere un dono, può proteggerci e farci capire che abbiamo bisogno di liberare le nostre capacità perché anche dietro le paure fobiche spesso si nascondono i talenti, la voglia di libertà, il coraggio di vivere.
Nel dialogo contenuto in questo libro il Papa parla e racconta i pensieri, i timori e le sensazioni che ha vissuto nel corso del Pontificato, come l’elezione al Conclave, ma è anche una riflessione su temi dell’accoglienza, delle persone omosessuali, sul carrierismo, la prevenzione degli abusi.
Un Papa che sa di essere anche uomo e rivela: “Anch’io a volte temo di sbagliare, ma la paura eccessiva non è cristiana”. (Do.Sa.)